Professionista nel campo della comunicazione audiovisiva, opero nel settore da più di trent’anni e sono titolare dai primi anni Ottanta della ORION Studio sas di Firenze, occupandomi della realizzazione di programmi che spaziano dalle grandi presentations, ai filmati istituzionali, ai prodotti multimediali interattivi.
La fotografia ha comunque sempre contrassegnato tutta la mia attività produttiva, a volte integrandola, a volte diventandone protagonista.

Ed ecco che negli anni sono andato costituendo un archivio la cui sezione più ricca è sicuramente quella dedicata alla mia regione, la Toscana, e in particolare alle città d’arte, alla paesaggistica in generale, all’ambiente naturale e all’altra Toscana cioè quella dei piccoli borghi, delle pievi sconosciute, dei lavori manuali, ecc. ecc.

Negli ultimi anni affianco all’interesse architettonico-paesaggistico quello più emozionale della Toscana del lavoro, qualunque ne sia la manifestazione.

Da qui nasce il progetto “Wo-Men at work”, che porto a Le vie delle Foto 2017, nel quale è possibile incontrare e conoscere artisti e artigiani toscani attraverso i loro volti e le loro produzioni.

Spinto dall’emozionante avventura dell’incontro-conoscenza con l’altro, dalla seconda metà del 2000 ho stretto collaborazioni con organizzazioni pubbliche e private che operano in aree di crisi lavorando in Africa, Medio Oriente e Area Balcanica testimoniando col proprio lavoro le più diverse realtà sociali e sanitarie.

Da molti anni ho intrapreso la difficile strada della documentazione a tutto tondo delle attività produttive, artigianali e artistiche della Toscana, con lo scopo di portare alla luce il lavoro di uomini e donne spesso non conosciuti, ma che costituiscono il motore e le eccellenze di una regione e di un paese.

Artigianato e arte hanno la stessa radice, etimologica e metafisica. Sono le mani a fare il lavoro, ed è il cervello a guidarle, ma senza il cuore l’opera d’arte più perfetta resta un blocco di pietra sbozzato, una tela coperta di colori, un metallo forgiato. Cuore e talento insieme caratterizzano le tante botteghe, i laboratori, gli atelier, le officine dove l’artigiano-artista dà corpo alla sua sensibilità, alle sue intuizioni, ai guizzi di fantasia che si trasformano in oggetti vivi, luminosi di luce propria. La stessa luce che attraversa gli occhi di chi lavora di cesello, di pialla, di scalpello, al tornio o al cavalletto.

Perché allora non conoscerla dal vero, quella luce, incontrando “di persona” l’autore del pezzo unico che tanto ci ha affascinato? Nasce da qui l’idea di ritrarre non soltanto il risultato della maestria e dell’inventiva, ma anche la persona – mani cuore cervello occhi sorriso – che sta all’origine, alla radice, appunto, di esso. Perché il prodotto del lavoro di un essere umano acquista valore aggiunto quando lo si vede riflesso nello specchio del suo sguardo. Retorica? No, pura e semplice constatazione!