Sono nato Reggio di Calabria nel 1970 e vivo a Viterbo dal 1989. Inizio a fotografare nel 1990 spinto dalla passione per la natura. Durante gli studi universitari entro in contatto con il mondo del sociale attraverso l’esperienza maturata durante l’anno da obiettore di coscienza. Da quel momento il mio interesse è rivolto alle minoranze e all’integrazione.
Nel 2001 espongo alcuni miei scatti del laboratorio teatrale integrato “Il Drago” dell’Ass. EtaBeta di Viterbo dove partecipo come attore e operatore volontario; nel 2006 realizzo un reportage fotografico all’interno della casa circondariale di Civitavecchia (VT); dal 2012 al 2014 realizzo un reportage sul pugile campione nazionale dei supermedi Andrea Di Luisa; nel 2013 e nel 2014 entro nello staff fotografico di Jazzup collaborando anche con Caffeina, entrambi eventi culturali della Città di Viterbo; nel 2013 realizzo un reportage sul laboratorio teatrale integrato “WaterWork” dell’Ass. EtaBeta di Viterbo; nel 2015 realizzo un reportage sul laboratorio teatrale integrato cinofilo “Un Cane per Amico”.
Dal 2013 faccio parte del Gruppo Fotografico FIAF Magazzino120 di Viterbo. Dal 2012 sono fotografo professionista. Nel 2013 insieme alla fotografa Mariangela Tripiedi nasce FullShot contenitore di idee. Negli ultimi anni mi dedico anche alla scrittura autopubblicando due brevi romanzi “Le foto che non ho fatto” e “Cheluzzo”.
Nel 2015 vengo premiato in qualità di co-autore nell’edizione 2015 Crediamo ai tuoi occhi sezione Autoedizioni con il volume ASPRO MONTE.
Nel 2016 partecipo alla creazione dell’associazione culturale ARTITUDINE attualmente da me presieduta. Sempre nel 2016 realizzo un lavoro fotografico sulla vita della marineria di Tortoreto (TE) patrocinato dal Comune e in via di pubblicazione.
Nel 2017 il mio lavoro fotografico “Dentro” viene pubblicato dalla rivista online PLS Magazine.

Per Le vie delle Foto 2017 porto “Alice Attraverso lo Specchio”.

La protagonista di Alice nel paese delle meraviglie trovava rifugio da un mondo conforme e noioso scivolando in un suo mondo parallelo. Lewis Carroll fa scivolare Alice ancora una volta in un mondo immaginario, se vogliamo, ancora più allucinato. Attraversa lo specchio del suo salotto spinta dalla sua incontrollabile immaginazione.
JG Ballard ne sfrutta le potenzialità deviate di questo viaggio in SUPER-CANNES.
Io ho attraversato lo specchio della mia reflex e, grazie a esso, ho attraversato vetro e plastica che, come fossero la patina della mia memoria, mi hanno riaperto ricordi sbiaditi dei miei giochi d’infanzia. Un micromondo immaginario che mi permetteva di superare i noiosi pomeriggi invernali.
La sapiente arte della noia è, forse, ciò che più mi manca ora che sono uomo adulto. La noia sinonimo di incubatole di creatività. La noia valore sempre più assente nelle nuove generazioni