Sono Fabio Pudilli, 55 anni, nato a Milano.
Abito in provincia di Udine, ma mi ritengo a tutti gli effetti cittadino italiano, avendo vissuto in numerose cittadine del Nord. Responsabile ICT di una primaria azienda di servizi, mi sono avvicinato al mondo della fotografia poco più di quattro anni fa. Classico iter: partenza con un corso base per apprendere i fondamenti tecnologici necessari a gestire le diverse situazioni di luce e poi due corsi avanzati: uno mirato a narrare una storia attraverso degli scatti; un altro sulla fotografia di soggetti in movimento. Man mano mi sono sempre più interessato alla fotografia paesaggistica, evolvendo contestualmente anche le tecniche di ripresa. Nella fotografia paesaggistica, lo scatto è la fase finale di tutto il processo: la ricerca del luogo, delle condizioni ottimali atmosferiche e di luce, del punto di ripresa.
Questo mi interessa, questo mi appassiona e mi entusiasma e lo ripercorro quando rientro a casa e scarico le foto per sistemarle.
Vorrei avere più tempo da dedicare a questa mia passione: ne sono dipendente!

A Le vie delle Foto parteciperò col tema “Islanda: Passione Fredda”
Natura selvaggia ed estremamente diversificata, condizioni climatiche quasi estreme, variabili, impredicibili e violente… Ma può un luogo direi quasi ostile suscitare emozioni e coinvolgimenti emotivi?
Sì: il contatto con la natura islandese risveglia istinti che sono presenti dentro di noi, ma soffocati da una quotidianità frenetica di cui siamo vittime. In Islanda ciò che condiziona la quotidianità è il meteo, null’altro. La natura offre spunti difficilmente riscontrabili in altri paesi, le combinazioni aria acqua terra e cielo forniscono spunti fotografici unici, così come uniche sono le condizioni di luce che si possono trovare, sia diurne che notturne. Scarsa vegetazione, pochissimi alberi… muschio, tanto muschio (è patrimonio nazionale), molta acqua, ghiaccio…
Il viaggio fotografico che ho fatto nel mese di ottobre 2016 è stata una esperienza incredibile che mi ha segnato: nove giorni (al netto del viaggio sette) che mi hanno portato nelle località più famose in cui, devo dire la verità, ho scattato molto ma ho anche passato molto tempo a contemplare la natura islandese che a mio avviso, non trova eguali in nessuna altra parte del nostro pianeta.
Spero che il coinvolgimento emotivo che ho vissuto, e che vivo ogni volta che guardo foto dell’Islanda, possa essere trasmesso attraverso gli scatti che propongo per questa manifestazione.