Daniele Tambalo espone allo Shaky bar in via Machiavelli 13.

Sono nato nel 1958 a Susano di Castel d’Ario antico borgo del mantovano.
Vivo a Nogara nel mezzo della bassa veronese: terra di valli e di nebbia.
Insegno telecomunicazioni in un ITIS di Villafranca Veronese dove tra l’altro posso discutere di fotografia coi colleghi dell’indirizzo grafico. Nel tempo libero, tra le mille cose a cui mi interesso, mi dedico alla fotografia.

Sono un fotografo autodidatta, ho iniziato a fotografare negli anni Settanta con una FUJKA ST 605: fotografavo la mia campagna, i miei viaggi, usando come modella mia nipote e i miei animali.
Poi il soggetto principale è diventato la mia fidanzata e futura moglie. Erano i tempi dell’Università, e tutto era un po’ magico, la fotografia serviva per fissare ricordi, momenti e come supporto si usavano le diapositive.

Negli anni Novanta ho iniziato anche a lavorare in camera oscura stampando B/W e cibachrome. Poi l’avvento del digitale ha rivoluzionato il modo di fare fotografia: prima gli scanner fotografici, poi reflex sempre più performanti.
La fotografia diventa qualcosa di nuovo senza disconoscere il passato; diventa una forma espressiva sempre meno legata a schemi, sempre più fantastica. Ora la scelta tra analogico, polaroid, digitale. smartphone diventa solo il preferire un mezzo espressivo.
Siamo entrati in un’era in cui le immagini ci pervadono raccontando la nostra storia e le nostre emozioni: dipende da noi, dalla nostra fantasia e sensibilità, scegliere come raccontare.

Per Le vie delle Foto 2017 porto “Magico: un carnevale tra allegria, dolore e voglia di rinascita”.

San Felice sul Panaro è un ridente paese della bassa modenese dove da anni si svolge un carnevale un po’ particolare; si chiama MAGICO. È organizzato dal comune in collaborazione con il foto club locale su un tema che cambia ogni anno e viene animato da decine di figuranti che sfilano per le vie del centro storico partendo dalla rocca estense che è il simbolo del paese. La manifestazione è associata all’omonimo concorso fotografico e quindi è frequentato da centinaia di fotografi tanto che si può definire il carnevale dei fotografi.
In questo panorama di gioia e allegria arriva il terremoto, inatteso e tremendo, che sconvolge queste terre di pianura. Siamo nel 2012.
La tranquilla vita di paese viene stravolta: negozi, vie, chiese inagibili; la rocca estense, il cuore del paese, distrutta come il cuore della gente.

Ma in queste zone non ci si rassegna: si creano nuove piazze, nuove chiese, nuovi negozi nell’attesa che il patrimonio storico del paese venga ricostruito.
Ed ecco all’ora che anche il MAGICO riparte con nuova linfa e con l’aiuto di tutti.
Nel 2013 vi partecipano Toscani, Fontana, Rigon, Benedusi, Scianna, Gastel, Chicco de Luigi e la manifestazione si chiama evocativamente: “Diario di un sogno”.
Si prosegue anche negli anni seguenti anche se cambia il regista: al posto di Mario Lasalandra troviamo Marco Rebecchi. Cambiano anche i temi che adesso si ispirano ai movimenti artistici del novecento: l’impressionismo, il futurismo, la pop art.
Le foto che presento ripercorrono gli anni di questa manifestazione tra la gioia e il dolore di gente che non cede mai alla rassegnazione e si sforza di andare avanti scrivendo giorno dopo giorno il diario di un sogno.