Mi chiamo Alessandra Chiara Lamanna, un nome un po’ lungo, soprattutto quando devo firmare, ma fiera d’averlo perché mi identifica. Sono nata alla fine della primavera, il 6 giugno del 1985, ad aspettarmi c’era mia sorella Ilaria, la mia mamma Rita e il mio papà Aligi. Sono nata e cresciuta a Milano, ora vivo a Cassano d’Adda, un paesino in provincia di Milano con il mio fidanzato, Riccardo.

Sono sempre stata a stretto contatto con la fotografia, fin da piccola. Ricordo ancora il cassettone della sala pieno di album fotografici; mio padre era un grande appassionato, io e mia sorella guardavamo quelle foto curiose trasmettendo in noi quella passione, che ci faceva giocare e provare a fare le fotografe.

Ho studiato grafica pubblicitaria, e alcune ore erano dedicate alla fotografia, trovando così una concreta applicazione nella Fotografia Analogica, così, ho potuto apprendere le basi tecniche, affinandole e sviluppandole negli anni a seguire. Immaginavo il progetto, cercavo l’idea, scattavo e poi sviluppavo il rullino. Sceglievo le foto migliori e in camera oscura stampavo le fotografie seguendo la regola tradizionale, usando l’ingranditore, per poi passare al bagno di rilevatore, arresto e fissaggio. È bello ripensare, ancora oggi, a quella tecnica.

Oggi sono una grafica e fotoritoccatrice, da dodici anni. Lavoro con molti fotografi professionisti, che mi ispirano ogni giorno. Da qualche anno seguo progetti personali, e alcune collaborazioni. Ho potuto scattare reportage a concerti ed eventi. Adoro scattare in queste situazioni, perché sono una grande amante della musica e dell’arte in ogni sua forma. Le persone, i momenti, le luci, i sentimenti. Amo rubare attimi, trovare l’istante giusto per rendere quel momento indelebile.

Per Le vie delle Foto 2017 porto “New York”.

Erano anni che sognavo di andare a New York. Il desiderio di attraversare le strade di quelle vie viste nei film, poter guardare dal basso quei palazzi che non potevi neanche immaginare. Non sono un’amante delle foto di paesaggi, ma New York mi ha rapita, era speciale. Ovunque guardassi c’era qualcosa di unico, qualcosa che dovevo rubare e portare con me.
La cosa più bella era camminare l’intera giornata con la mia macchina fotografica, mia fedele compagna, e anche amica. In questo viaggio non mi ha mai tradita. Camminavo, e guardavo ovunque, all’insù, all’ingiù.
Amo i dettagli, è quello che rende particolare qualcosa, ed è proprio quello che cercavo in queste mie fotografie. New York mi ha rubato un pezzettino di cuore. E vorrei tornare per conoscerla meglio, e rubare ancora qualcosa di lei.