Sono triestina di nascita, ma mi sento cittadina del mondo. Classe ‘84.
Amo l’arte in ogni sua forma, e infatti mi nutro di mostre, libri, teatro e soprattutto viaggi.
Viaggi che mi permettono di entrare in contatto con mondi lontani appunto, e culture differenti.
Penso che proprio oggi, in particolar modo, ci sia bisogno di curiosità nel conoscere il diverso, ciò che ci è più estraneo, per poter capire meglio la realtà che ci circonda con più consapevolezza, ed è proprio questa passione innata per la scoperta che mi ha fatto in qualche modo avvicinare alla fotografia e alla Travel Photography, perché racchiude in sé molti generi (street, ritratti, paesaggi, reportage…) capaci di testimoniare al contempo una città, un popolo, la sua natura e la sua società.

Sono fotografa amatoriale, e seppur timidamente all’inizio, l’amore per la fotografia ha convissuto in me da sempre, fino a farsi sentire più prepotentemente negli ultimi anni, e perciò consapevole della mia inesperienza coniugata a un’insaziabile fame di conoscenza, ho cercato di documentarmi con continui corsi, o di mettermi in discussione con esposizioni fotografiche qua e là.

La voglia di migliorarmi non è mai mancata, perché c’è sempre qualcosa da imparare, o in un contesto fotografico da immortalare in qualche scatto!

 

Per Le vie delle foto 2019 porto Wahiba Sands-Shukran

Tutto nasce da un mio recente viaggio in Oman, nel suo deserto, tra le dune di sabbia e i beduini.
Immersa in una bolla di colori, volti, suoni e sapori sorprendenti, sospesa tra la bellezza del territorio, e la meraviglia di sapersi ancora stupire davanti a ciò che è nuovo e che così tanto mi affascina, mi sono fatta rapire da quelle linee perfette tracciate dal passaggio del vento su quei granelli di sabbia, da quelle curve armoniose che la luce del tramonto risaltava nel migliore dei modi, dalle onde arancioni che sprigionavano una magia dall’effetto ipnotico, e che ho voluto catturare per poter rivivere e condividere.

“Shukran” (“Grazie” in arabo), è il suono che mi rimbomba dentro come un mantra, nel suo significato più profondo di gratitudine, e che porto con me alla fine di questo viaggio.

 

Gaia espone al Theresia, in piazza della Borsa 13.