Ari Espay divide il suo tempo tra New York e Santiago del Cile. Conosciuto e apprezzato per la realizzazione di documentari, campagne pubblicitarie, fotografie di moda.
Ha scritto saggi editoriali per riviste negli Stati Uniti e in tutta l’America Latina quali: Architectural Digest, Vogue Latin America, Que Pasaand ED. Ha lavorato per Maybelline, Gillette, Corpbanca, Newman and Ferouch.
Ha realizzato ritratti di Presidenti, attori conosciuti a livello internazionale, premiati registi degli Emmy Awards, attori di Broadway, nonché di politici, businessmen di alto profilo.
Le sue opere sono state esposte in molte gallerie: Mingalarbar Myanmarin a Roma e Bologna(2016-2018), Debra Foundation , New York City (2015), Immigration , Hillyert Art Gallery , Foto Week DC (2012).
Nel 2012, è stato nominato Direttore Artistico di Progetti Internazionali per Galeria 64, l’unica che in Cile espone esclusivamente fotografie.
Ha vinto il Chile’s Fondart Grant ed è stato finalista alla National Geographic’s Photo Competition :»Luces de America».
È stato il direttore editoriale per Erin Feinberg’s , King for a Day, così come di As Diehards (2013) la cui introduzione è stata curata da Bruce Springsteen e la post fazione dai Neil Peart Ha, inoltre, pubblicato tre libri.
Le sue opere fotografiche sono recentemente fruibili in Colors of San Migueland.
Negli ultimi dieci anni ha insegnato fotografia nei workshops fotografici del National Geographic e per i loro leggendari fotografi come Joe McNally, Bob Sascha, Ira Block, VII’s Ed Kashi e David Alan Harvey della Magnum.
Ari a Liza Politi hanno creato due società no profit , Fancy Girl Street Boy e Statement Arts, allo scopo di aiutare concretamente ragazzi che vivono situazioni di disagio sociale a New York e nei paesi del Sud Est Asiatico. L’insegnamento della fotografia è lo strumento principe utilizzato per concretizzare questo loro obiettivo.

 

A Glimpse of South East Asia

Girando e fotografando per il mondo Ari matura l’idea che bisogna in qualche modo “restituire” ciò che si prende dai paesi che si visitano. Assieme a Liza Politi decide di raccogliere materiale fotografico usato per creare corsi di fotografia per i ragazzi che vivono in situazioni di difficolta’ sociale; collabora con altri fotografi , reporter locali fornendo macchine fotografiche e l’attrezzatura necessaria per documentare i rapidi cambiamenti che i paesi del Sud Est Asiatico stanno attraversando. Fotografare diventa quindi un percorso circolare contaminante che trasforma la visione sensoriale ed emotiva dello scatto in un atto vitale di empatica suggestione. I ritratti, le scene realistiche di vita quotidiana sono immagini pulite che portano l’osservatore ad agganciarsi alla realtà fotografata e a condividerne il messaggio. In punta di piedi il fotografo non crea fratture tra l’inquadratura e il soggetto, ma aggiunge bellezza alla semplicità di un’umanità spesso dimenticata.

Ary e Liza espongono Al Bagatto in via Cadorna 7.