Ho 56 anni e sono nato e vivo a Vicenza. Sposato con un figlio. Diplomato Perito Industriale lavoro nel settore telecomunicazioni. La mia storia fotografica è legata ai vari tipi di fotocamera: dalla mia prima macchina fotografica a 12 anni, una Kodak pocket!, sono passato poi a una Canon FTb finché non è caduta dagli scogli… Una Ricoh sempre a pellicola con obiettivi Pentax mi ha dato altre soddisfazioni. Passato poi a Pentax digitale, non me ne sono mai innamorato e ho abbandonato per anni la fotografia. Finché pochi anni fa ho trovato nelle mirrorless Fuji il feeling che avevo con le macchine a pellicola. Non sono un professionista perciò fotografo a mio piacimento principalmente attingendo dalla natura e dai paesaggi o dalle architetture delle città.

Fotografo per passione, fin da ragazzino.
Guardo il mondo ancora con meraviglia, fotografando con gli occhi prima di quel ‘click’ che ferma il mondo, in colori e forme che solo quel momento aveva.
Ed è già passato… ma ormai è eterno.

Ciò che porto via da Trieste

Le piccole cose che un fotografo vede possono raccontare di intere piazze, vie e storie. La difficoltà nel presentare una “storia” in questo caso però è stata data dal fatto che visitando Trieste non ho pensato al presentare un domani una storia coerente. Quando si fotografa si dovrebbe sempre sapere perché lo si fa e la destinazione della foto.
Ma poi si scopre che in effetti una storia te la sei sempre immaginata dentro… e da Trieste ho “portato via” scorci paesaggi colori e forme. Fotografare vuol dire, come credevano certi popoli “portare via l’anima”, ma non è come cogliere un fiore o portare via la sabbia da una spiaggia, porti via solo l’anima delle cose che restano nella realtà a disposizione di altri che le possano vedere e fotografare.

 

Antonio espone da Sbecolez, in via XXX ottobre 12.